martedì, ottobre 31, 2006

Crash

Tutti i comuni frequentatori della tangenziale di Napoli avranno avuto esperienza di code interminabili in orari non di traffico. Puntualmente quando ci troviamo imbottigliati in tangenziale quello che si fa' e maledire tutto il calendario fino ad arrivare al punto in cui tale traffico si e' generato... ovvero un bel incidente.
Di incidenti sulla tangenziale ne succedono ogni giorno, le macchine si tamponano, si sorpassano in modi azzardati e inconsueti, e quasi sempre, data la velocita', si distruggono l'una con l'altra.

Beh questa volta la fila fuorigrotta-capodichino alle 10,30 di mattina era causata anche dalla mia macchina. Si, questa volta e' toccata a me! La cosa che pero' mi fa piu' incazzare e' stata la dinamica dell'incidente. Infatti ero ferma in coda e le macchine dietro di me erano altrettanto ferme in coda. E dire che di solito quando vedo la fila di macchine ferme dietro di me mi tranquillizzo... al piu' puo' essere un piccolo tamponamento a catena... l'impulso propagandosi si attenua... alla mia macchina arriva solo una leggera botta.

Ma che... a Napoli se non ti tamponano da dietro di possono sempre tamponare di lato... dimenticavo che le leggi della fisica vengono totalmente alterate dal moto quantistico e browniano delle autovetture in transito. E si, mi hanno tamponato di lato, mi hanno distrutto totalmente la fiancata sinistra della macchina ed io ne ho recuperato anche un lieve colpo di frusta.

Lo spavento e' stato tanto, ma e' stato piu' dopo l'incidente. Direi che nella frazione di secondo in cui gentilmente mi stavano entrando nella fiancata sono rimasta come paralizzata. Dopo di che' battiti del cuore a mille. E con tutto cio', io come al solito unica donna della situazione (5 macchine coinvolte), ho dovuto mantenere la calma e cercare di sistemare la situazione. Ho chiamato IO la polizia, ho detto IO al signore gentile che mi era entrato nella fiancata di spegnere gentilmente la sua macchina, visto che era distrutta, fumante e avrebbe potuto prendere fuoco. Sono andata IO a chiedere i documenti e le assicurazioni delle altre macchine, aspettando la polizia che e' arrivata dopo un'ora. Beh, in ogni modo alla fine credo di essermi comportata il meglio possibile anche se ogni volta che vedo e che penso alla mia macchina distrutta mi verrebbe voglia di strangolare qualcuno. E' sempre cosi', mantengo la calma sul momento e quando e' troppo tardi mi sale una rabbia atroce. Povera la mia Morgana....

giovedì, ottobre 19, 2006

Tu cerchi con google... e poi google cerca te...

Credo che con questo post molte persone mi manderanno a quel paese, vorrei, pero', convincere i miei pochi lettori che in realta' la situazione non e' cosi' semplice e richiede un attimo in piu' di riflessione.

Partiamo dal presupposto che è da un anno, praticamente dal primo Novembre 2005, che non percepisco uno stipendio. Ho finito il dottorato e lavoro gratis per la benemerita universita' di Napoli sperando sempre in un qualche futuro sviluppo. Si', in quest'anno, in qualche modo, mi sono arrangiata, ho tenuto due corsi all'universita', mi sono data da fare nell'insegnare informatica a disoccupati e pensionati (e devo dire la verita' e' stato di una noia mortale). Tutto cio' per racimolare qualche spicciolo che mi e' bastato a sopravvivere visto che sono ritornata a casa dei miei genitori e non ho molte spese. In ogni caso mi sono data un paio di anni di "aspettativa" sperando in un miglioramento della situazione.

Beh, la novita' sta nel fatto che ho ricevuto delle email da Google che vuole contattarmi per un colloquio di lavoro. Ora, prima cosa assurda, quando cerchi un lavoro fai sempre una faticaccia a trovarlo, quando non lo cerchi per evitare problemi e decisioni e' lui a trovare te. Si' perche' io non ho mandato in giro nessun curriculum e nessuna domanda, ma a quanto pare questa ditta, famosa per il suo motore di ricerca, ha trovato me sul web e gli sono sembrata una "candidata" ideale per lavorare con loro. Sottolineo la parola candidata perche' a quanto pare la politica interna di Google e' tale da voler tenere una percentuale costante di donne nell'azienda, le famose e molto discusse quote rosa.

Ed ora iniziamo con i commenti. Per prima cosa da estremista femminista quale sono, sono contentissima che aziende internazionali come Google abbiano realmente iniziato una politica di questo tipo. E non mi sento affatto discriminata dal fatto che sono stata presa in considerazione principalemnte per il fatto di essere donna... Ed ora la prima bestemmia da parte dei maschietti che potrebbero sentirsi a loro volta discriminati visto che conosco tante persone che vorrebbero questo tipo di lavoro, ma che non lo ottengono perche' la concorrenza e' alta. Ma non crediate che noi poche femminucce non siamo ugualmente discriminate. Almeno voi avete la fortuna di poter giocare alla pari con i vostri simili concorrenti, noi femminucce siamo discriminate in partenza da un ambiente totalmente maschilista, e non pensiate che questa sia una scusa perche' non e' assolutamente vero (forse qualche volta andro' nei dettagli). Pero' il mio problema e' questo, perche' sono sempre le societa' straniere, per lo piu' americane, ad adottare tale politica e in questa schifezza di nazione non ci tutela mai nessuno?

Secondo problema, da una prima analisi della questione: disoccupata + offerta di lavoro, sembrerebbe che non ci sia nemmeno da pensarci ed in caso di esito positivo bisognerebbe sicuramente accettare. Inoltre per chi conosce i miei trascorsi di girovaga per il mondo sempre in cerca di un posto nuovo dove andare sembrerebbe la scelta piu' azzeccata, anzi un'occasione da prendere al volo. Pero' la situazione e' un po' diversa. Forse un anno fa' l'avrei fatto, o forse no. Diciamo che forse un anno fa' mi sarei spostata sicuramente per andare a lavorare in un'universita' all'estero, possibilmente in America, senza pensarci su', senza riflettere sulle conseguenze. Ma qui la cosa e' diversa, questo e' un lavoro. Io amo fare ricerca, adoro il mio lavoro all'universita', ma mi piacerebbe ugualmente il lavoro di azienda? Mah, io l'ho sempre visto come ultima spiaggia nel caso di fallimento accademico, ma come cacchio si fa a capire quando e' arrivato il momento di chiudere un capitolo e aprirne un'altro... ahe... non ne sono proprio capace! E se poi a furia di rifiutare lavori (questo sarebbe il terzo) le possibilita' si esauriscono, io divento vecchia e non piu' desiderabile per un azienda, che come si sa' preferisce assumere giovani malleabili e formabili?

Per finire, perche' si deve sempre lasciare tutto ed adattarsi alla vita e la vita non si adatta mai a te? E che cavolo, ho quasi trent'anni, vorrei comprare casa, sposarmi, mettere una quanche cavolo di radice da qualche parte, come si fa' a prendere questo tipo di decisioni quando non c'e' solo la tua vita in ballo, ma siete in due?

martedì, ottobre 10, 2006

Una vecchia poesia

Sono ancora li' alla fine del molo

Una sigaretta accesa e la luce del tramonto

Un tramonto lento come i miei pensieri


Sono ancora li' e il rosso del cielo

creava mille sfumature dietro al ponte

I leoni marini cantavano al calare della notte


Sono ancora li' serena e incantata

Sono ancora li' o forse non ci sono mai stata

Sentimenti diversi e vecchi luoghi


Sono ancora li' o non ci sono piu'

Ma forse non è importante dove siamo

ma soltanto come ci siamo arrivati


S.F.