giovedì, dicembre 15, 2005

Santa Silvia

Che la mia famiglia fosse strana e che per qualche motivo mia madre avesse deciso di non farmi festeggiare l'onomastico insieme a tutte le altre Silvia italiane (il 3 di Novembre), ma oggi, un giorno vicino a Natale, quando nessuno se lo ricorda, tranne i miei familiari, mi era sempre piaciuto. Non avevo mai fatto un indagine specifica sulle due sante (forse perche' allora non esistiva google), ne mi era mai interessato piu' di tanto. Oggi per curiosita' ho fatto una piccola ricerca e il risultato mi ha lasciato un po' interdetta, credo che l'anno prossimo mi uniformero' con il resto del mondo a festeggiare a Novembre...

Giusto per rendere l'idea...

3 Novembre: Santa Silvia era la madre di San Gregorio Magno, un Papa che s'impegnò notevolmente per la riforma della Chiesa e che ha dato il suo nome al famoso "canto Gregoriano" nella liturgia cristiana. Ma soprattutto esemplare la figura di Silvia, la madre provvida e benefica, che seppe conciliare le esigenze della guida di una famiglia, rappresentate dal Senatore Gordiano, con il desiderio di perfezione spirituale, rappresenta­to dalle due cognate. Pur senza notizie precise sul conto di Silvia la sua santità traspare luminosamente attraverso la santità del figlio. Su di lui, infatti, l'esempio e l'insegnamento della madre deve avere avuto un peso che non si può ignorare. Dopo la morte del marito la donna si ritirò a vita solitaria in una piccola casa sull'Aventino, dalla quale faceva giungere al figlio, impegnato in opere di carità, alimenti freschi da distribuire ai bisognosi.

15 Dicembre: Il corpo della martire è conservato nella chiesa bresciana di San Giovanni Evangelista. Questa Santa probabilmente era monaca, forse di origine orientale. I martirologi greci ricordano come questa sorella di Rufino, prefetto d'Oriente, fosse con la sua virtù di edificazione a tutta la città di Costantinopoli, dove visse. Qual­cuno la disse la fanciulla più dotta del suo secolo, e più zelante nel difendere, con i grandi uomini del suo tempo, la dottrina ortodossa contro le insidie dell'eresia.

Quindi perche' cavolo mia madre ha scelto quella di Dicembre... va beh, sono lusingata dal fatto che venga definita come una donna dotta e sempre in difesa dei suoi ideali contro i "grandi uomini" del suo tempo, ma che cavolo... vergine e martire? Mi sembra piu' una maledizione invece che in tentativo di anticonformismo...

p.s. Ho appena chiesto chiarimenti sulla scelta a mia madre che mi ha fatto notare che la santa del 3 Novembre non solo e' vedova, ma anche raccomandata. In pratica secondo lei e' stata fatta santa solo perche' aveve un figlio ai piani "alti". A questo punto veramente non so che scegliere...

lunedì, dicembre 12, 2005

Un vecchio film e una nuova interpretazione

Non ho resistito, oggi ho comprato il dvd che usciva dall’espresso e me lo sono rivisto immediatamente. Un film piuttosto controverso, Nicolas Cage vince un oscar e le critiche molto spesso disprezzano la pellicola dicendo che sfiora il pornografico, che e’ troppo lenta o criticando l’uso delle inquadrature sgranate. Se si legge la trama sul dvd alla fine dice: “Nella cornice di una Las Vegas opulenta e decadente le vite di due reietti si incontrano per condividere l’unica cosa che hanno in comune: la solitudine”, ma mentre fino ad oggi condividevo perfettamente questa frase, rivedendo il film ho notato sfumature diverse, sfumature reali che non avevo mai compreso fino ad ora (ed e’ pure la trentesima volta che lo vedo). Nota a parte la canzone jazz “my one and only love”, che originalmente credo fosse cantata da Luis Amstrong e suonata da John Coltrane, ma qui e’ interpretata da Sting e vale veramente la pena ascoltarla.
Comunque, chiusa parentesi, e ritorniamo al film; ok, sono entrambi due reietti della societa’, lui un alcoolista deciso a suicidarsi e lei una prostituta, ma siamo sicuri che realmente si accettino per quello che sono? Credo di no. Lei lo accetta, lo aiuta nel suo suicidio, anzi direi che quasi lo supporta in quello che sta facendo, si prende l'alcoolista cosi’ com’e’, senza domande e senza interventi. E lui? Lui la accetta veramente? Credo di no, anzi, in molte occasioni la ferisce per il suo lavoro e come vendetta per la sua assenza una notte la tradisce, certo non le chiede di cambiare, ma anche questo in senso egoistico, l’unica cosa a cui pensa e’ alla sua morte ed ad avere un “Angelo”, come dice lui, vicino. Si potrebbe obiettare che anche lei lo sfrutta, desidera cosi’ ardentemente una persona accanto che si accontenta, ma in ogni caso anche se tenta in maniera latente o inconscia di salvarlo, non lo delude mai, a costo di subire ulteriori umiliazioni. Si, credo che questa visione sia un po’ di parte, ma se si guarda bene il film nessuno potra’ mai dire che il rapporto tra i due e’ completamente alla pari, che non c’e’ una parte egoistica nella coppia, sono uniti dalla solitudine e dall'emarginazione, ma divisi dall’egoismo. Ovviamente lei(che come donna e’ sempre piu’ forte) sopravvive a tutto, il film non dice niente alla fine, non dice che strada seguira’ la donna, ma fa capire che sara’ diversa, altrimenti tutta la storia dell’analisi di lei come voce di fondo durante il film non avrebbe senso.

Ben Sanderson: I don't know if my wife left me because of my drinking or I started drinking 'cause my wife left me

Sera: Don't you like me, Ben?
Ben Sanderson: Sera... what you don't understand is - no, see, no. You can never, never ask me to stop drinking. Do you understand?
Sera: I do. I really do.

Ben Sanderson: We both know that I'm a drunk. And I know you are a hooker. I hope you understand that I am a person who is totally at ease with that. Which is not to say that I'm indifferent or I don't care, I do. It simple means that I trust and accept your judgment.

domenica, dicembre 11, 2005

venerdì, dicembre 09, 2005

By This River (Brian Eno)

Here we are
Stuck by this river,
You and I
Underneath a sky that's ever falling down, down, down
Ever falling down.

Through the day
As if on an ocean
Waiting here,
Always failing to remember why we came, came, came:
I wonder why we came.

You talk to me
As if from a distance
And I reply
With impressions chosen from another time, time, time,
From another time.

lunedì, dicembre 05, 2005

L’Alfa e l’Omega, il principio e la fine.

Perche’ deve essere sempre tutto complicato? Sara’ che la semplicita’ ci spaventa a morte, siamo cosi’ abituati a temere, diffidare, a giocare giochi con ruoli che cambiano sempre, che quando ci troviamo davanti qualcosa di semplice siamo portati a scappare per paura? Certo, io sono la prima a sostenere che il gioco e qualche complicazione (che molto spesso esiste soltanto nella nostra mente) mette un po’ di sale alla vita, ma che succede se saltiamo giu’ dal treno e per una volta proviamo a essere semplicemente spontanei? Ma se noi decidiamo di essere spontanei, chi ci garantisce che gli altri lo siano realmente o non sia solo un gioco ancora piu’ sofisticato che noi abbiamo creato e da cui non possiamo piu’ uscire. E’ poi tutti abbiamo degli scheletri nell’armadio che non vogliamo ammettere, allora perche’ non li dovrebbero avere anche gli altri?

La realta’, la realta’ e’ che non si puo’ mai essere completamente sinceri, ci saranno sempre cose non dette, cose non raccontate. Forse se riunissimo le menti di amici e familiari tutte insieme riusciremmo a creare una sola persona con cui siamo stati sempre sinceri, che ci conosca, che sappia tutto di noi, ma questo e’ assolutamente impossibile. Allora quando si e’ realmente sinceri, quando riusciamo veramente a dire tutto senza violare la nostra sfera intima e segreta?

Ieri sera si parlava di Blog, in particolare se si puo’ essere sinceri pubblicando un qualcosa che potenzialmente potrebbero leggere tutti e se quando scriviamo, scriviamo per noi stessi o indirizziamo esplicitamente le nostre parole verso qualcuno. Beh, io so sicuramente perche’ ho iniziato un blog. Prima di tutto ho sempre scritto (ne sono prova i molteplici diari e affini che ho in stanza), trovo lo scrivere un’attivita’ piuttosto rilassante, e poi scrivo di impulso, quando ho qualcosa su cui ragionare o riflettere mi metto davanti alla tastiera e scrivo di getto (e il risultato contorto si vede…). Secondo, l’idea e’ venuta al “francese” (e non so perche’!) in un periodo in cui io ero aperta a qualsiasi attivita’ pur di distrarmi. Terzo, era fondamentale per me il bisogno di uno sfogo pubblico, anche se ora a mente fredda, rileggendo quello che avevo scritto, tale sfogo non lo vedo. Certo in alcuni casi c’era molta rabbia, ma la verita’ dello sfogo e’ rimasta sempre in me, e’ stata filtrata dalle parole e dall’istinto, e si e’ conservata e dissolta ugualmente. Innanzitutto, molto spesso, c’e’ il desiderio di poter condividere pensieri e avvenimenti con amici anche lontani, quindi per qualcosa si, e’ vero, e’ come scrivere o raccontare qualcosa ad un amico (o ad un estraneo), e per quanto mi riguarda, chi mi conosce bene sa che non sono una grande parlatrice… Sono piuttosto sintetica ed ermetica, invece mi riesce molto meglio raccontare e seguire i miei pensieri mentre scrivo. Ma per lo piu’, devo ammettere che non e’ puramente condivisione anzi, e’ molto piu’ facile scrivere e raccontare cose quando si e’ da soli, senza lo sguardo dell’ascoltatore, forse si e’ piu’ sinceri, forse i filtri si abbassano… anche se non spariscono. Quindi direi che scrivo piu’ che altro per me, continuo nel processo di autoanalisi che fino ad ora ha dato ottimi risultati. E forse cosi’ anche chi mi conosce poco, potra’ capire qualcosa in piu’, invece di affidarsi ai giudizi sbagliati della gente.

Ed e’ questa un’altra cosa di cui vorrei parlare. Oggi rileggevo cose vecchie, rileggevo soprattutto discorsi sulle opinioni che le persone hanno sempre avuto su di me, e per mio grande stupore ho visto che non sono mai cambiate cosi’ tanto. Ma la cosa che mi ha fatto piu’ sorridere e’ stata pensare che quelle opinioni non le condividevo, non le sentivo mie allora come non le sento e condivido ora. C’e’ sempre stata la persona che scambiava il mio sorriso nel mezzo della gente come sintomo di una persona fondamentalmente felice e allegra, quando invece molto spesso e’ frutto di un’educazione sociale per cui il nascondere a volte e’ necessario. C’e’ sempre stato chi mi ha visto come la bambolina, dolce e educata, da tenere come soprammobile (questa e’ bellissima…), ma la cosa piu’ divertente e’ che c’e’ sempre stato chi ha visto e giudicato me come la str… sfruttatrice (soprattutto di maschietti) che calpesta i sentimenti di tutti a suo piacimento. Dico che questa e’ la piu’ bella perche’ immaginate come sarebbe stata molto piu’ divertente e movimentata e semplice la mia vita se fosse veramente cosi’… Cavolo a volte mi piacerebbe veramente esserlo. Comunque spero sempre che chi si trovi a leggere cio’ che scrivo possa farsi un’opinione un po’ piu’ vicina alla realta’, anche se forse la realta’ non esiste…

Concludo con una poesia di Guido Gozzano che e’ stata un po’ me nel periodo dell’adolescenza e con una frase tratta da un vecchio racconto che mi ha stupito rileggere.

… non amo che le rose che non colsi. Non amo che le rose che potevano essere e non sono state.

Il mio cuore era ormai l’unico rumore della stanza, tanto che penso che anche lui se ne fosse accorto.

venerdì, dicembre 02, 2005

Una citazione dal passato...

Continuo a guardare agli errori del mio passato, sperando non si ripetano in futuro. Sperando che io sia cambiata o quanto meno che abbia imparato. Ma le persone, anche se diventano piu' consapevoli delle proprie azioni, non cambiano e allora e' inutile fare finta con se stessi di essere quello che non si e'.

D: K. sai che dicono delle stelle cadenti?... che non si guardano con gli amici.
K: Beh, di sicuro non si riferivano a noi...

Qualche altra "perla" di saggezza, sempre dalla stessa fonte... cavolo come si puo' essere cosi' ingenui a diciotto anni... e come lo siamo a volte ancora!

"Fifteen minutes of fun, a lifetime of regret."
"I can't just kiss a guy I've had a major crush on my whole life and pretend it doesn't mean anything."
"I'm either going to be number one in your life or I'm not going to be in your life."