giovedì, ottobre 19, 2006

Tu cerchi con google... e poi google cerca te...

Credo che con questo post molte persone mi manderanno a quel paese, vorrei, pero', convincere i miei pochi lettori che in realta' la situazione non e' cosi' semplice e richiede un attimo in piu' di riflessione.

Partiamo dal presupposto che è da un anno, praticamente dal primo Novembre 2005, che non percepisco uno stipendio. Ho finito il dottorato e lavoro gratis per la benemerita universita' di Napoli sperando sempre in un qualche futuro sviluppo. Si', in quest'anno, in qualche modo, mi sono arrangiata, ho tenuto due corsi all'universita', mi sono data da fare nell'insegnare informatica a disoccupati e pensionati (e devo dire la verita' e' stato di una noia mortale). Tutto cio' per racimolare qualche spicciolo che mi e' bastato a sopravvivere visto che sono ritornata a casa dei miei genitori e non ho molte spese. In ogni caso mi sono data un paio di anni di "aspettativa" sperando in un miglioramento della situazione.

Beh, la novita' sta nel fatto che ho ricevuto delle email da Google che vuole contattarmi per un colloquio di lavoro. Ora, prima cosa assurda, quando cerchi un lavoro fai sempre una faticaccia a trovarlo, quando non lo cerchi per evitare problemi e decisioni e' lui a trovare te. Si' perche' io non ho mandato in giro nessun curriculum e nessuna domanda, ma a quanto pare questa ditta, famosa per il suo motore di ricerca, ha trovato me sul web e gli sono sembrata una "candidata" ideale per lavorare con loro. Sottolineo la parola candidata perche' a quanto pare la politica interna di Google e' tale da voler tenere una percentuale costante di donne nell'azienda, le famose e molto discusse quote rosa.

Ed ora iniziamo con i commenti. Per prima cosa da estremista femminista quale sono, sono contentissima che aziende internazionali come Google abbiano realmente iniziato una politica di questo tipo. E non mi sento affatto discriminata dal fatto che sono stata presa in considerazione principalemnte per il fatto di essere donna... Ed ora la prima bestemmia da parte dei maschietti che potrebbero sentirsi a loro volta discriminati visto che conosco tante persone che vorrebbero questo tipo di lavoro, ma che non lo ottengono perche' la concorrenza e' alta. Ma non crediate che noi poche femminucce non siamo ugualmente discriminate. Almeno voi avete la fortuna di poter giocare alla pari con i vostri simili concorrenti, noi femminucce siamo discriminate in partenza da un ambiente totalmente maschilista, e non pensiate che questa sia una scusa perche' non e' assolutamente vero (forse qualche volta andro' nei dettagli). Pero' il mio problema e' questo, perche' sono sempre le societa' straniere, per lo piu' americane, ad adottare tale politica e in questa schifezza di nazione non ci tutela mai nessuno?

Secondo problema, da una prima analisi della questione: disoccupata + offerta di lavoro, sembrerebbe che non ci sia nemmeno da pensarci ed in caso di esito positivo bisognerebbe sicuramente accettare. Inoltre per chi conosce i miei trascorsi di girovaga per il mondo sempre in cerca di un posto nuovo dove andare sembrerebbe la scelta piu' azzeccata, anzi un'occasione da prendere al volo. Pero' la situazione e' un po' diversa. Forse un anno fa' l'avrei fatto, o forse no. Diciamo che forse un anno fa' mi sarei spostata sicuramente per andare a lavorare in un'universita' all'estero, possibilmente in America, senza pensarci su', senza riflettere sulle conseguenze. Ma qui la cosa e' diversa, questo e' un lavoro. Io amo fare ricerca, adoro il mio lavoro all'universita', ma mi piacerebbe ugualmente il lavoro di azienda? Mah, io l'ho sempre visto come ultima spiaggia nel caso di fallimento accademico, ma come cacchio si fa a capire quando e' arrivato il momento di chiudere un capitolo e aprirne un'altro... ahe... non ne sono proprio capace! E se poi a furia di rifiutare lavori (questo sarebbe il terzo) le possibilita' si esauriscono, io divento vecchia e non piu' desiderabile per un azienda, che come si sa' preferisce assumere giovani malleabili e formabili?

Per finire, perche' si deve sempre lasciare tutto ed adattarsi alla vita e la vita non si adatta mai a te? E che cavolo, ho quasi trent'anni, vorrei comprare casa, sposarmi, mettere una quanche cavolo di radice da qualche parte, come si fa' a prendere questo tipo di decisioni quando non c'e' solo la tua vita in ballo, ma siete in due?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Riparliamone quando ci saranno elementi più sicuri.... che ne dici ? E' da tre giorni che non penso ad altro...

Ruthven ha detto...

Scusa la schiettezza:
comprare casa? mettere qualche @#@$ di radice da qualche parte?, stai facendo ricerca, mia cara, mica lavorando alle poste!?!