martedì, gennaio 03, 2006

La veille de le premier de l'an



Beh come tutti ben sanno, questa volta, per la prima volta in vita mia ho passato la vigilia di capodanno all'estero. Una minicrociera con i miei genitori e amici di famiglia a Nizza, che per se non e' proprio la cosa piu' esaltante da fare, ma per la prima volta sono stata lieta di non aver dovuto subire l'estenuante violenza morale della frase: "allora che facciamo per la vigilia?". Come se fosse un giorno in cui "assolutamente" bisogna divertirsi, bisogna andare oltre i limiti e bisogna tornare distrutti a casa non prima delle otto di mattina (che come mi ricorda spesso mia madre a me succede spesso, capodanno o meno!). Beh dell'esperienza della notte non c'e' molto da raccontare, veglione sulla nave a tipo festa aziendale fantozziana, con musica d'orchestra, cappellini, trombette e stelle filanti. La notte passata in giro per Nizza, che tutti si aspetterebbero citta' molto viva, invece e' un mortorio esagerato, tutto chiuso, nessuno per strada e centinaia di macchine incidentate. Beh, pero' devo ammettere che non mi lamento affatto dei tre giorni passati in quanto Montecarlo e Cannes sono pur sempre due splendide citta'. E a proposito del principato di Monaco voglio raccontare brevemente la mia disfida al casino'. Per prima cosa c'e' da dire che mentre tempo fa' il casino' di Montecarlo era considerato come uno dei luoghi piu' esclusivi ed eleganti ora non ha niente da invidiare a Las Vegas per il livello generale. Da fuori il palazzo di per se' molto bello e imponente era illuminato con luci multicolore e decorazioni costose, che, va bene era pur sempre periodo di Natale, ma a me sembrava piuttosto la casa di cenerentola ad Eurodisney. Per non parlare poi della selezione all'ingresso, un tempo era d'obbligo per gli uomini abito scuro e cravatta, ora entra praticamente chiunque, anche in felpa e scarpe da ginnastica. Ogni tanto vedevi di sfuggita passare qualche velina o soubrette che si voglia dire che salutava qualcuno e poi scompariva in qualche stanza da gioco privata. Nella parte pubblica ce n'era per tutti i gusti e portafogli, dalla puntata minima di 5 euro per la roulette al tavolo di black jack con puntata minima di 500 euro, vecchiazze con tanti soldi ed affianco ragazzotto giovane con camicia sbottonata e pelo da fuori, tipi loschi e untuosi che cambiavano in cassa botte di 5000 euro e gente che giocava in multitasking su piu' tavoli. Volete sapere cosa ho fatto io? Ovviamente ho perso! Fortunatamente non essendo una giocatrice incallita la mia perdita si e' contenuta alla cifra di 50 euro, e ovviamente non essendo una giocatrice non avrei mai potuto vincere. Certo la roulette e' un gioco prettamente di fortuna (come tutti gli altri del resto), ma credo che per poter sperare di vincere bisogna avere anche le palle per arrivare a perdere molto... Ovviamente tutti i miei amici, che non direi abbiano le palle, ma piu' l'incoscienza sono arrivati, hanno iniziato a perdere molto, ma poi sono usciti tutti con vincite superiori ai 500 euro. Che tristezza l'unica che ha perso sono io... e volete sapere come ho perso? ho perso per distrazione, infatti avevo deciso di giocare poco e puntare direttamente un solo numero, della serie o la va o la spacca. Ovviamente il mio numero era il 29 (e qui tralasciamo i commenti...). Insomma per farla breve punto due volte di seguito e niente, mi distraggo un secondo, non ricordo il perche', avevo intenzione di continuare a puntare, ma era troppo tardi... e ta da! esce il 29 e il vincitore vince trentasei volte la puntata... ed io NOOOOOOOOOOO! Beh anche in questo c'e' alla fine una morale: Se sei vicino ad un tavolo da gioco gioca, non ti distrarre, perche' al primo momento di incertezza... c'e' sempre qualcuno che ti fotte!

Vi lascio con una chicca che esprime tutto il nazionalismo e l’anti-italianismo dei francesi:

Bionda al bar del Casino’: Un bicchiere di prosecco, per favore.
Barman: Prosecco?... No noi qui solo Champagne!

Nessun commento: