lunedì, novembre 28, 2005

Di nuovo qui

Di nuovo qui, trenta centimetri di neve e meno cinque di temperatura, non lo ricordavo, l'inverno scorso ero altrove. Eviterò di passare vicino casa mia, non sono ancora pronta per l'effetto, qualsiasi esso potrà essere. Forse mi farò un giro per i mercatini di Natale che tanto odiavo, ma adesso sono turista e tutto sara' diverso. E' strano come ti leghi anche ad una citta' che hai sempre odiato, e' strano come tutti i ricordi una volta coperti dall'ombra del passato diventino tutti sfumati, acquistano tutti una nota positiva, c'e' malinconia, ma non dolore, bellezza, ma non gioia, freddo, ma non solitudine.
Ieri una persona che mi conosce da poco, mi ha detto una cosa profondamente vera, come se mi conoscesse da sempre: “Tu ti adatti e ti abitui facilmente alle situazioni”, ed e’ strano perché e’ così, e’ sempre stato così. La cosa strana?... beh questa volta ho nostalgia di casa. Tre anni a Trento e mai provata questa sensazione. Chiarisco: non che non avessi nostalgia di casa, ma questa volta la sensazione e' diversa, prende allo stomaco... si e' aperto il vaso di pandora.

Emozioni racchiuse nel vaso di pandora. Si e' proprio così, detto da una persona ansiosa che ci ha messo tanto ad imparare a controllare e a ridimensionare le proprie emozioni, ora non so cosa sia meglio. Sicuramente sul lavoro la cosa più efficace e' saper gestire le emozioni. Ultimamente devo ammettere di essermi sentita molto fiera (e come ultimamente intendo nell'ultimo anno). Ero riuscita a controllare lo stress dovuto dal lavoro, sono riuscita a parlare in una delle conferenze piu' importanti nel mio settore con solo un minimo di ansia (si un po' c'era ancora) e senza la mia solita iper-preparazione e ho raggiunto buoni risultati anche senza essere sotto pressione. Il rovescio della medaglia
... Credo che il perdere le emozioni negative abbia in un certo senso bloccato anche le positive. Non so descrivere la sensazione, ma chi ha mai fatto uso di psicofarmaci forse mi puo' capire (non che io ne faccia uso, solo quando devo volare); ti rendi conto razionalmente di quello che succede, sai che forse in quella situazione avresti paura o proveresti gioia, ma non senti niente, nulla ti fa' paura, nulla ti stressa, nulla ti rende felice. E allora cerchi gioia nell'estremo, ma nemmeno quello funziona. Allora, allora qual e' il prezzo che si deve pagare al fine di avere una vita serena? Non e' forse meglio a questo punto aprire il vaso di pandora, fare uscire tutto, nel bene e nel male? Devo ammettere che il vaso non l’ho aperto io, non credo che avrei mai potuto farlo in maniera razionale, ma qualcuno lo ha fatto, molto probabilmente senza rendersene conto, molto probabilmente senza sapere delle possibili conseguenze. E mi ha dato uno stato di serenità, che però non e' assenza di emozioni, anzi e' l'insieme di tutte... rovescio della medaglia, oggi ho fatto un piccolo intervento ad un workshop, una ventina di persone in tutto, cinque minuti in totale... ma ero nervosissima.

1 commento:

Ruthven ha detto...

Bellissima la foto del Doss sotto la neve!
Quasi quasi prende la nostalgia anche a me...